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Che cos'è.
Programma di Difesa Personale per situazioni "speciali" ideato e strutturato dal G.M. Keith Kernspecht (10° Grado Moc Wing Tsun) per i Principianti, per chi ha poco tempo e per chi ha bisogno di un pratico Sistema di Autodifesa che non contempli la forza fisica come unico strumento di difesa (tra i 6 ed i 12 mesi).
Esistono, infatti, corsi specifici di Autodifesa basati esclusivamente sul metodo Blitz Defence.
E' un'eccellente metodica di Allenamento nei corsi "completi" di WingTsun.
BlitzDefence non sostituisce nulla, al contrario si integra ottimamente con la pratica delle Forme, con il set di Lat Sau, con il Chi Sau e con le Applicazioni (che rappresentano il Lat Sau tradizionale).
BlitzDefence vuole preparare l'Allievo a riconoscere, valutare e saper gestire quel tipo di scontro "rituale" che avviene spesso in luoghi affollati, dove c'è poco spazio, quando l'aggressore è già vicino, quando si comincia lo scontro verbalmente e gestualmente oppure già con un semplice sguardo.
Intervista a GM Keith R. Kernspecht sul BlitzDefence
Potrebbe riassumere brevemente perchè le competizioni e sparring non sono adeguate per una minaccia reale per la strada o in discoteca?
Kernspecht: Certo. Perché il combattimento rituale differisce da un incontro sportivo o dalla lotta classica in almeno 4 modi importanti:
- Non ci sono regole, nessun fair play, altri possono essere coinvolti, nessuno impedisce all'avversario che vi ha buttato a terra di colpirvi con calci o maltrattare ulteriormente.
- L'aggressore attacca a brevissima distanza e con colpi impressionanti.
- L'attacco avviene senza un segnale di un arbitro.
- Non siete di fronte ad un compagno di allenamento di buon carattere, ma con un "mostro di adrenalina" che si è allenato ed è infuriato. Ma a voi non vi hanno né insegnato a gestire i vostri timori, né l'aggressione feroce che si potrebbe incontrare là fuori.
Per uno studente WingTsun classico, guardando la posizione BlitzDefence con le spalle sollevate e praticamente indifeso, sembra molto pericolosa.
Kernspecht: Come avete giustamente visto questa è soltanto la posizione pre-lotta. Durante la stessa lotta utilizziamo le stesse tecniche di sempre, vale a dire soluzioni WT efficaci che hanno dimostrato il loro valore nelle circostanze più estreme. Quando le cose si fanno serie tende ad essere uno svantaggio se l'aggressore si ritiene di essere pericoloso e in grado di difendere se stesso. Avrebbe potuto chiamare un suo amico per aiutarlo, per esempio, o entrare in possesso di un'arma per guadagnare la superiorità che gli manca. Ingannare l'avversario sulla tua vera forza, distraendolo e camuffando la tua tattica personale, sono le chiavi per il successo in combattimento. Anche se hai fatto bene il tuo lavoro sarà evidente in seguito se si è riusciti a evitare una lotta, se non siamo stati obbligati a colpire o, se sei stato in grado di limitare il danno con un solo colpo, senza ferire l'aggressore più del necessario. Dopo 40 anni di esperienza pratica, la vanità prima di un combattimento mi sembra sciocca e ingenua.
Si diceva sempre che un praticante WT non si ritira. Adesso lei sostiene passi ritirando vile e demoralizzante.
Kernspecht: Dal punto di vista tecnico, qualsiasi azione ritirata costituisce un rischio in termini di WT. Ma l'aspetto tecnico è solo uno tra tanti. Come insegnante è anche mio dovere affrontare con l'interpretazione giuridica del diritto di autodifesa. Come ci si comporta quando si arriva al peggio sta interamente a voi, e si può solo decidere al momento, tuttavia si può essere chiamati a giustificare le azioni in tribunale. E se si vuole vincere non solo la prima battaglia (il combattimento), ma anche l'ultima, che si svolge in tribunale, è necessario assicurarsi di aver agito in conformità con la legge. Dove ci sono testimoni significa che bisogna usare le parole (che nessuno può sentire in una discoteca), il linguaggio del corpo (mani vuote = senza armi), e passi in ritirata per rendere assolutamente chiaro che non si vuole combattere. Tu sei solo il diritto di utilizzare il diritto legale di autodifesa se si è abbastanza chiaramente quello che viene attaccato. Ma poiché l'obiettivo è quello di proteggere la propria vita, in ultima analisi, posso solo darvi le mie raccomandazioni. Si può e si deve dare la priorità a se stessi.
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